Ci avreste mai scommesso che sarebbe stato un prodotto di così buona qualità? Al contrario della maggior parte di fans e critici, che lo davano per spacciato prima ancora di vederne una scena, io si, ci avrei scommesso e ci avevo visto lungo! Agent Carter si è rivelata essere la grande sorpresa di questo palinsesto 2015 firmato abc. Fin da subito dopo il pilot, l'interesse geneale per questa - ahimé - miniserie è cresciuto a dismisura fino a conquistare un gremito seguito di fans che adesso ne invocano una seconda serie a gran voce e vorrei proprio vedere se quei pazzoidi ai piani alti avranno il coraggio di non accontentarli.
Di cosa sarà mai il merito di tutto questo successo? Di un perfetto mix, direi, fra un'ottima interpretazione, un'ambientazione meravigliosamente riprodotta e scelte di regia e produzione azzeccate al millesimo. Eh si, McFeely e Markus ci hanno proprio preso in tutto e bisogna riconoscerglielo.
La recensione che segue potrebbe contenere qualche spoiler!
Allora partiamo dalla trama molto semplice. 1946, Peggy Carter, dopo la fine della guerra e la (presunta) morte di Capitan America, alias l'amato Steve Rogers, si ritrova costretta ad un lavoro d'ufficio alla Strategic Scientific Reserve (SSR), le quali mansioni sono...si insomma fa la segretaria. Le cose cambiano radicalmente quando Howard Stark, suo caro amico e geniale inventore (vabè credo che siano in realtà superflue le presentazioni), incastrato con l'accusa di aver venduto armi letali ai nemici russi, chiede il suo aiuto per ritrovare le pericolose invenzioni che gli sono state rubate e far cadere le accuse. Assistita dal fedele maggiordomo di Stark, Edwin Jarvis, Peggy deve svolgere un indagine segreta, di nascosto dai suoi colleghi, per riabilitare il nome di Stark e trovare i veri responsabili.
La recensione che segue potrebbe contenere qualche spoiler!
Allora partiamo dalla trama molto semplice. 1946, Peggy Carter, dopo la fine della guerra e la (presunta) morte di Capitan America, alias l'amato Steve Rogers, si ritrova costretta ad un lavoro d'ufficio alla Strategic Scientific Reserve (SSR), le quali mansioni sono...si insomma fa la segretaria. Le cose cambiano radicalmente quando Howard Stark, suo caro amico e geniale inventore (vabè credo che siano in realtà superflue le presentazioni), incastrato con l'accusa di aver venduto armi letali ai nemici russi, chiede il suo aiuto per ritrovare le pericolose invenzioni che gli sono state rubate e far cadere le accuse. Assistita dal fedele maggiordomo di Stark, Edwin Jarvis, Peggy deve svolgere un indagine segreta, di nascosto dai suoi colleghi, per riabilitare il nome di Stark e trovare i veri responsabili.
Bene, siamo sinceri, la trama non è originalissima, è stata portata avanti in maniera anche abbastanza lineare e prevedibile, fatta eccezzione per l'adorabile Dotty che si rivela la prima vera Vedova Nera, ma poi di li fila tutto liscio senza troppi sconvolgimenti.
Una pecca? Non saprei, forse si forse no, dipende da cosa si aspettava lo spettatore.
Una pecca? Non saprei, forse si forse no, dipende da cosa si aspettava lo spettatore.
Chi bramava di conoscere già da questi primi otto episodi tutta la storia sulla nascita dello S.H.I.E.L.D è sicuramente rimasto deluso, perchè all'organizzazione dei nostri cuori non c'è nemmeno un vago accenno.
Chi invece, come me, era interessato principalmente a vedere una serie su quanto è figa Peggy Carter non può che essere in completa estasi.
Perchè sì, diciamocelo e godiamone, va bene la trama, va bene la lotta, tutto quello che volete, ma il punto cardine era raccontare Peggy Carter come donna indipendente, intelligente, coraggiosa, che primeggia per capacità ed integrità morale in un mondo di uomini dalla mentalità gretta, ristretta e maschilista (quasi tutti almeno), una donna padrona di sé, una combattente fedele al suo paese ed ai suoi ideali, che non rinuncia nonostante ciò alla sua umanità e femminilità. Insomma un Badass in piena regola!
Ci hanno raccontatol'essere umano che c'è dietro la pistola.
E se è vero che se vuoi raccontare l'uomo devi raccontare le persone che lo circondano, ecco appunto che Jarvis, Angie, ed i colleghi della SSR hanno un ruolo tutto particolare.
Credo di mettere d'accordo tutti nel dire che Edwin Jarvis (James D'arcy) sia il personaggio in assoluto riuscito meglio, oltre a Peggy ovviamente. Assolutamente fondamentale, Jarvis (e se ve lo state chiedendo, sì è proprio in onore suo che Tony Stark chiamerà il suo aiutante artificiale J.A.R.V.I.S) è l'unico di cui Peggy può fidarsi ciecamente, l'unico legame che può costruire senza segreti ne bugie, è un compagno d'armi tanto quanto un amico onesto e leale e senz'altro l'unico a poterle tenere testa.
Inoltre con l'accento inglese, il sarcasmo brooklyniano e la rassegnazione di una vita passata a servire Stark, Jarvis è un completo spasso. #JarvisForPresident
E che dire della dolce Angie? Aspirante attrice e unica amica "normale" di Peggy, interpretata da un'adorabile Lyndsy Fonseca, rappresenta la purezza e la genuinità che manca nel mondo violento e brutale con cui Carter ha a che fare tutti i giorni. Angie e le ragazze del complesso residenziale funzionano, inoltre, da modello ideale della ragazza anni '40, tenera sognatrice un po' frivola, con cui interazioni riescono a sottolineare il contrasto tra la "tradizionale ragazza" di quei tempi e la personalità decisa, risoluta e "libertina" di Peggy, dando vita a divertenti "scenette", tra l'altro, in cui è simpatico vedere la nostra Carter cimentarsi nel sembrare il "meno agente segreto" possibile.
A completare il quadro ci sono i colleghi. Il modo in cui sono state gestite le personalità di ognuno di loro e il modo in cui interagiscono con Carter è stato, secondo me, architettato ed usato meravigliosamente. Ognuno di loro rappresenta un tipo di uomo diverso, c'è il gentile e sensibile reduce di guerra Sousa, c'è l' arrogante Thompson. c'è lo smargiasso incompetente Krzeminski (almeno finchè non gli sparano, con mia grande gioia) e poi c'è il Capo Dooley tradizionalista sì, ma intelligente e saggio. Ognuno di loro si relaziona alla Carter "donna" in modo diverso, chi più gentilmente, chi è palesemente sessista, Sousa ha i cuoricini agli occhi ogni volta che la vede. Tutti loro però, qualunque personalità abbiano, quando si parla di Carter "agente" sono accumunati dallo stesso atteggiamento: indifferenza.
Se è anche vero che proprio questo permette a Carter di agire indisturbata e portare avanti la sua indagine senza troppi intoppi, be' si a parte qualche morto, ma quella è colpa del Leviathan, è anche una forte ragione di frustrazione, nonchè motivo principale per cui debbe agire di nascosto invece di poter semplicemente fare un'indagine normale. Le reali abilità di Peggy vengono, infatti, prese in considerazione solo quando viene scoperto il suo "tradimento" e tutti sono messi di fronte alla cruda verità: gliel'ha fatta sotto il naso.
Tutto ciò non solo ci riporta un'immagine molto realistica dell'SSR, ma è fondamentale nel riproporci continuamente lo scontro uomo - donna nella cultura di quegli anni, in cui la donna è sottovalutata a prescindere da tutto ed è sempre e costantemente ritenuta inferiore all'uomo
Ancora una volta, cogliere tutto ciò è assolutamente basilare per entrare nel vivo dell'animo dello show e poter comprendere a pieno tutta la straordinarietà del personaggio di Peggy Carter, che sfida tutti gli stereotipi sociali, le insidie del mestiere, le sue stesse fragilità e ne esce vincitrice, affermando il suo valore in un ambiente la cui ostilità avrebbe schiacciato qualsiasi altra persona ma non lei, la fondatrice dello S.H.I.E.L.D.
Grazie anche ad una splendida sceneggiatura, mai banale, sempre interessante, frizzante e divertente ma nei momenti giusti anche profonda, ai costumi, che sono una parte importantissima data l'ambientazione storica - non avete notato che Peggy è l'unica donna ad aver indossato i pantaloni?
Ci hanno raccontatol'essere umano che c'è dietro la pistola.
E se è vero che se vuoi raccontare l'uomo devi raccontare le persone che lo circondano, ecco appunto che Jarvis, Angie, ed i colleghi della SSR hanno un ruolo tutto particolare.
Credo di mettere d'accordo tutti nel dire che Edwin Jarvis (James D'arcy) sia il personaggio in assoluto riuscito meglio, oltre a Peggy ovviamente. Assolutamente fondamentale, Jarvis (e se ve lo state chiedendo, sì è proprio in onore suo che Tony Stark chiamerà il suo aiutante artificiale J.A.R.V.I.S) è l'unico di cui Peggy può fidarsi ciecamente, l'unico legame che può costruire senza segreti ne bugie, è un compagno d'armi tanto quanto un amico onesto e leale e senz'altro l'unico a poterle tenere testa.
Inoltre con l'accento inglese, il sarcasmo brooklyniano e la rassegnazione di una vita passata a servire Stark, Jarvis è un completo spasso. #JarvisForPresident
E che dire della dolce Angie? Aspirante attrice e unica amica "normale" di Peggy, interpretata da un'adorabile Lyndsy Fonseca, rappresenta la purezza e la genuinità che manca nel mondo violento e brutale con cui Carter ha a che fare tutti i giorni. Angie e le ragazze del complesso residenziale funzionano, inoltre, da modello ideale della ragazza anni '40, tenera sognatrice un po' frivola, con cui interazioni riescono a sottolineare il contrasto tra la "tradizionale ragazza" di quei tempi e la personalità decisa, risoluta e "libertina" di Peggy, dando vita a divertenti "scenette", tra l'altro, in cui è simpatico vedere la nostra Carter cimentarsi nel sembrare il "meno agente segreto" possibile.
A completare il quadro ci sono i colleghi. Il modo in cui sono state gestite le personalità di ognuno di loro e il modo in cui interagiscono con Carter è stato, secondo me, architettato ed usato meravigliosamente. Ognuno di loro rappresenta un tipo di uomo diverso, c'è il gentile e sensibile reduce di guerra Sousa, c'è l' arrogante Thompson. c'è lo smargiasso incompetente Krzeminski (almeno finchè non gli sparano, con mia grande gioia) e poi c'è il Capo Dooley tradizionalista sì, ma intelligente e saggio. Ognuno di loro si relaziona alla Carter "donna" in modo diverso, chi più gentilmente, chi è palesemente sessista, Sousa ha i cuoricini agli occhi ogni volta che la vede. Tutti loro però, qualunque personalità abbiano, quando si parla di Carter "agente" sono accumunati dallo stesso atteggiamento: indifferenza.
Se è anche vero che proprio questo permette a Carter di agire indisturbata e portare avanti la sua indagine senza troppi intoppi, be' si a parte qualche morto, ma quella è colpa del Leviathan, è anche una forte ragione di frustrazione, nonchè motivo principale per cui debbe agire di nascosto invece di poter semplicemente fare un'indagine normale. Le reali abilità di Peggy vengono, infatti, prese in considerazione solo quando viene scoperto il suo "tradimento" e tutti sono messi di fronte alla cruda verità: gliel'ha fatta sotto il naso.
Tutto ciò non solo ci riporta un'immagine molto realistica dell'SSR, ma è fondamentale nel riproporci continuamente lo scontro uomo - donna nella cultura di quegli anni, in cui la donna è sottovalutata a prescindere da tutto ed è sempre e costantemente ritenuta inferiore all'uomo
Ancora una volta, cogliere tutto ciò è assolutamente basilare per entrare nel vivo dell'animo dello show e poter comprendere a pieno tutta la straordinarietà del personaggio di Peggy Carter, che sfida tutti gli stereotipi sociali, le insidie del mestiere, le sue stesse fragilità e ne esce vincitrice, affermando il suo valore in un ambiente la cui ostilità avrebbe schiacciato qualsiasi altra persona ma non lei, la fondatrice dello S.H.I.E.L.D.
Grazie anche ad una splendida sceneggiatura, mai banale, sempre interessante, frizzante e divertente ma nei momenti giusti anche profonda, ai costumi, che sono una parte importantissima data l'ambientazione storica - non avete notato che Peggy è l'unica donna ad aver indossato i pantaloni?
O il rossetto rosso sgargiante? Non è forse quel cappellino rosso ormai il suo simbolo distintivo? - edMarvel's Agent Carter è assolutamente promossa a pieni voti.
ad una buona dose di scontri ed esplosioni,
Non ci resta quindi che aspettare una seconda serie con magari più episodi, sicuri che con un po' più di tempo (perchè in solo otto episodi non avrebbero assolutamente potuto fare meglio di così) questa serie avrà la possibilità di sviluppare una delle migliori storie in circolazione, magari questa volta con molto più Howard Stark!
Incrociamo le dita quindi e ricordate: Do as Peggy says!
ad una buona dose di scontri ed esplosioni,
Non ci resta quindi che aspettare una seconda serie con magari più episodi, sicuri che con un po' più di tempo (perchè in solo otto episodi non avrebbero assolutamente potuto fare meglio di così) questa serie avrà la possibilità di sviluppare una delle migliori storie in circolazione, magari questa volta con molto più Howard Stark!
Incrociamo le dita quindi e ricordate: Do as Peggy says!
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