Mi ero ripromessa di non cominciare altre serie finchè non avessi recuperato l'infinita lista d'attesa, che comincia a somigliare preoccupantemente a quelle della sanità italiana. Ma sapete da cosa si riconosce un dipendente? Dal fatto che per quanto razionalmente si renda conto che è sbagliato, persevera.
E infatti, quando un'amica mi parla tutta felice del nuovissimo pilot di The Strain, mi sono detta che era sbagliato, che non avevo tempo per un'altra serie tv ma alla fine ho perseverato e l'ho messo a caricare. Grazie Margherita, grazie infinite.
Il pilot della nuovissima serie della FX, infatti, dura ben 70 minuti e li vale tutti, fino all'ultimo.
Prodotto della mente di Guillermo Del Toro, sia nella versione originale a fumetti che in pellicola per piccolo schermo, la serie racconta degli sforzi del Dottor Ephraim Goodweather, responsabile del Centro Controllo Epidemie di New York, e di Nora Martinez, una brillante biochimica sua collega, per impedire che l'umanità venga eliminata da una misteriosa epidemia - sovrannaturale? aliena? - che trasforma la gente in un incrocio tra un vampiro e uno zombie: dei vampiri, per la fissa di dissanguare la gente, degli zombie per l'aspetto e le movenze.
Compito sicuramente non facile, visto che i nostri eroi del caso se la dovranno vedere con cuori inquietantemente autonomi, vermi sconosciuti e una specie di Dissennatore con bara d'antiquariato a rimorchio, apparentemente richiamato da un losco individuo di cui per ora sappiamo solo che è abbastanza ricco da avere un grattacielo con eliporto personale.
Per fortuna, ad aiutarli c'è un armeno ebreo, in vita da quando l'Armenia era uno stato vero e proprio, con tanto di spada dall'elsa a forma di dragone arrotolato. Dovete guardarlo solo per la spada, che è un gioiello.
Dalle premesse potrebbe sembrare un'assurda trashata splatter di quelle innominabili e invece il prodotto finale ti tiene incollato per tutti i 70 minuti e alla fine ti fa morire dalla voglia di averne ancora.
Intanto perchè i personaggi, interpretati principalmente da Doug Jones, Sean Astin, John Hurt, Kevin Durand, Javier Botet, sono interessanti e credibili, per ora, ad eccezione dell'idiota di medico legale che a)tocca un cuore pieno di disgustosissime pustole, b)quando lo vede muoversi lo prende in mano, c) si toglie i guanti mentre strani vermetti gli risalgono sulla pelle. Roba che meritava di morire per stupidità aggravata.
Secondo, perchè dà un'immagine dei vampiri - perchè credo che a questi vadano assimilati gli infetti - completamente originale: dimenticatevi della pelle sbrilluccicante dei Cullen e delle beghe amorose dei Salvatore, questi sono cattivi, disgustosi e decisamente morti.
Terzo, perchè ci sono cuori dotati di vita autonoma, uno dei quali di proprietà del vecchietto con la spada. Non oso immaginare cosa potrebbe venirne fuori.Quarto perchè c'è un criminale che ama la mamma e glielo dice al telefono. Ok, anche questo è poco credibile ma è lo stesso troppo dolce.
Nell'insieme, lo consiglio perchè promette di essere un prodotto di qualità alla Penny Dreadful (chi ha letto le mie recensioni sa che è un gran complimento, chi non le ha lette corresse a farlo!) e se dovesse avere lo stesso successo dell'altra serie ispirata ad un fumetto - The Walking Dead - sarebbe un peccato realizzare di doverlo vedere quando ci saranno millemila puntate da recuperare (come ho fatto io con TWD).
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