Credo di avervelo scritto nella mia presentazione, non mi piace il cinema italiano: sono così abituata alle serie sottotitolate, che non riesco ad immedesimarmi nel cinema nostrano, non riesco ad apprezzare gli attori scialbi e i personaggi stereotipati del cinepanettone e altre perle simili.
Eppure ogni tanto mi ricredo e mi ricordo perchè il cinema italiano all'estero suona ancora come un mito, che riecheggia da Roma in ogni schermo grande e piccolo.
Ecco, Ci Vediamo Domani è uno di quei film che fa riecheggiare il cinema italiano di una volta e mi fa venire voglia di riaccendere la tv (poi mi cade l'occhio sulla pubblicità di Pittarosso e torno a guardare il pc).
La prima nota di originalità della pellicola è data dalla trama: niente bellocci alla Garko nè tormentate vittime di mafia, che ormai sembrano l'unica alternativa alla televisione trash, ma un gruppo di arzilli vecchietti e un povero, sfortunato Enrico Brignano, che cerca in qualche modo di salvare la baracca dopo che la moglie lo ha lasciato sommerso di debiti.
E quale può essere la soluzione per un uomo che deve più soldi di quanti ne abbia mai visti in vita sua? Mettersi a fare il becchino, ovviamente! D'altronde ce l'hanno sempre detto, anche in tempi di crisi la gente deve mangiare e deve morire.
Anche Brignano segue questa massima della tradizione popolare e quando legge di un paesino abitato solo da ultranovantenni, crede di aver trovato l'affare della sua vita. Fa quindi carte false, indebita la povera nonna, impacchetta quel poco che la banca gli ha lasciato e parte per la Puglia, pronto a cogliere l'occasione di dare una svolta alla sua vita con le pompe (funebri) ed effettivamente, in un modo molto diverso da come lo aveva immaginato lui, il paesino della Puglia e i suoi abitanti riescono a dare una svolta alla sua vita.
La bellezza del film, oltre ovviamente ai bellissimi paesaggi della mia terra e a quell'accento marcato che mi è tanto familiare, sta proprio nel finale alternativo. Niente eroi, niente Deus-ex-machina, niente mosse dell'ultimo minuto che rivoluzionano tutto quanto.
E' una nuova filosofia di vita che Marcello Santilli (Enrico Brignano) guadagna da questa avventura tutta pugliese, un nuovo modo di guardare il mondo che riesce quasi a rimpicciolire i problemi e farli apparire lontani lontani. Quel coraggio di dire "Ci Vediamo Domani". Una filosofia che, paradossalmente, gli viene insegnata dagli ultimi degli ultimi, gli anziani, la quota dimenticata della società, che invece hanno tanto da insegnare.
E poi, chiaramente, parlandosi di Puglia e di Brignano non può mancare il lato comico della giornata, tra asinelli e battute mai volgari, capaci di farti sorridere senza rovinare l'atmosfera dell'insieme.
Tratti forse un po' lenti a volte, ma la bravura di Brignano - che si dimostra un attore di grande talento oltre che un comico - riesce a farti sopportare i momenti un po' sonnolenti. E poi che volete, sempre di centenari si parla!
Peccato solo per la Inaudi, che avrebbe potuto essere valorizzata molto, ma molto di più e invece è appena comparsa sullo sfondo.
Se avete voglia di ricordare che anche in Italia ogni tanto ci riesce qualche bel lavoretto cinematografico, quindi, vi consiglio caldamente questa commedia, che poi tanto commedia non è. Ci vediamo domani!
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