lunedì 25 agosto 2014

Selfie - Pilot



Premesso che non riesco a capire questa nuova usanza di mandare in onda il pilot di serie che cominciano nella nuova era geologica, poteva mica farmi sfuggire il nuovo show di Karen Gillan, una delle mie attrici preferite?
Ovviamente no! E quindi, eccomi a condividere la mia gioia per una nuova serie tv fresca, leggera e ironica al punto giusto.

Dire che una serie così ci voleva - pensando a quando farà da intermezzo a Elena che si fa di stupefacenti per superare la morte dell'amato, Queen Mary che deve gestire la peste nel castello e un'altra valanga di stagioni all'insegna dell'angoscia esistenziale - è poco.
Almeno nel pilot, infatti, Selfie riesce a divertire col suo humor per niente sofisticato, giocando sull'elemento più universalmente divertente: le figuracce di poveri sfigati.

Chi non hai mai riso di uno che cade a terra? E di uno che deve correre in bagno con i sacchetti di vomito? E di uno a cui si rompono quei sacchetti sulle scarpe Loubotin? Aggiungeteci poi che la persona in questione è una di quelle che avete sempre invidiato al punto da augurarle ogni male e il gioco è fatto.


Allo stesso tempo però, per le menti che trovano la comicità spicciola troppo borghesotta, Selfie ha anche una componente più profonda su cui riflettere, anche se con leggerezza.
Non a caso, infatti, lo show prende il nome dalla moda più diffusa e discussa degli ultimi mesi, i Selfie, gli autoscatti che ci invadono le bacheche e sembrano essere postati col solo scopo di dire "tiè, la mia vita è abbastanza interessante da meritare una foto" anche quando la foto ritrae una tristissima insalata dietetica o le micosi ai piedi. Sono talmente tante le persone che ne hanno abusato nell'estate, che il selfie è diventato il vero simbolo di una nuova generazione troppo presa dai social per socializzare.
Selfie, la serie, mira appunta a dissacrare questo simbolo, a mettere in evidenza tutti gli effetti collaterali della selfie-mania e a gettare luce sulla differenza tra avere tante amicizie e avere tanti amici.
Allo stesso tempo però, con una critica un po' più sottile, la serie colpisce e affonda anche tutti i guru delle relazioni autentiche, quelle dove guardi negli occhi le persone e dici parole gentili perchè così ti senti superiore alla massa di decerebrati col cellulare, ma senza avvicinare davvero nessuno.
Non a caso Henry (interpretato da John Cho), il serio uomo di successo che pure è gentile con tutti, è un uomo solo proprio come Eliza, nonostante il suo rigido protocollo sociale, perchè il suo atteggiamento giudicante e presuntuoso allontana le persone proprio come l'eccessivo egocentrismo di Eliza.
Con la coppia selfie-maniaca e acido-antisocial, perciò, Selfie vuole mettere a nudo la solitudine che affligge entrambe le posizioni e ci ricorda che per entrare in connessione con la gente ci vuole qualcosa in più di un account e di un elenco di "regole sociali" da rispettare.


Per fortuna, che un buon esempio arriva ai due dal Club del Libro, un gruppo di tre amiche decisamente particolari che vivono nello stesso palazzo di Eliza. 
Il gruppo, infatti, rappresenta quella via di mezzo tra Henry ed Eliza e ci ricorda come non servano tanti amici cool per non essere soli ma che per avere quei pochi amici bisogna lasciarsi andare ogni tanto, cantare Lady Gaga durante la fase trucco&parrucco e condividere un interesse, non importa se poco trendy come i libri.

Significativa la scena finale dell'episodio, con la pioggia che sorprende i due protagonisti: da una parte Eliza che dimentica di apprezzare la sua cosa preferita quando ce l'ha dal vivo e dall'altra Henry, che la nota ma non la sente, non la percepisce fino a che non viene spinto direttamente sotto l'acqua.
Perchè tutti hanno bisogno di una spinta!

 




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