domenica 4 maggio 2014

Pilot Continuum - salto nel passato anche per me!

Rendendomi conto che tra due settimane ci sarà il pienone di finali di stagione e che non posso affrontare il resto dell'attesa per l'estate senza qualche bell'episodio a tenermi compagnia, ho deciso di iniziare uno dei titoli in attesa nel mio calendario personale, Continuum.

Serie arrivata, intanto, alla terza stagione, è incentrata su uno dei temi che da sempre affascinano i nerd e non solo, dando vita a innumerevoli opere scritte e filmate: i viaggi nel tempo.
L'idea di tornare nel passato è, al giorno d'oggi, l'equivalente della fissa di volare al tempo di Leonardo da Vinci, senza geniali prototipi ideati da illustri artisti eclettici. Così, ogni paio d'anni circa, esce qualche nuova serie-tv, film, libro che parla di viaggi nel tempo, di possibilità di cambiare il futuro e dei rischi nel farlo.
Si può impedire che quel cattivo cominci una guerra? Si può impedire che quella brava persona muoia? E se nel farlo si desse vita a una catena di eventi differenti che portano a non far nascere più quel genio della medicina o se stessi?

Ecco, Continuum si inserisce perfettamente in questo filone.
Nel 2077, la squadra di Kiera riesce a catturare il capo di una cella terroristica, che viene condannato a morte insieme a 7 dei suoi seguaci.
All'esecuzione, trasmessa in diretta nazionale come monito, presenziano tutte le personalità di spicco, tra cui il marito di Kiera, il suo capo e Kiera stessa, in qualità di guardia della sicurezza. Ma le cose non vanno come dovrebbero: in qualche modo, i condannati si procurano un qualche strumento che trasporta tutti loro e Kira, accorsa all'ultimo momento per evitarne la fuga, in un salto temporale di ben sessant'anni, facendoli ritrovare nel traffico americano del 2012.
Sulle prime, Kiera non si rende bene conto di cosa è successo ma alla fine capisce di essere tornata indietro nel tempo, grazie anche all'aiuto di un giovane Alec Sadler - in contatto con lei attraverso il suo ultimo progetto di ricerca, un microchip biometrico - e si mette subito sulle tracce dei ribelli scomparsi, sperando di fermarli e tornare in fretta a casa.
Durante tale ricerca, però, si imbatte nel detective Carlos Fonnegra e si trova costretta ad inventarsi un'identità come poliziotta pur di sfruttare le indagini della polizia per arrivare ai suoi ribelli. Di nuovo, le cose si mettono male per Kiera: se da una parte riesce, infatti, a parlare con uno dei ribelli, dall'altra i complici dell'uomo non solo danno vita a un'escalation di violenza ma riescono anche a fare irruzione nel distretto e liberare il loro compare, lasciando Kiera e la polizia di Vancouver con un pugno di mosche e tante domande.

Per gli amanti dello sci-fi, Continuum è sicuramente uno show interessante, data la grossa quantità di tecnologia futuristica e il colpo di scena finale, che ci mostra l'Alec Sadler del futuro, crea una buona aspettativa per le prossime puntate.
Per chi, come me invece, non smania per schermi olografici e improbabili microchip nel cervello, Continuum si presenta, almeno in questa prima puntata, piuttosto scontato e pieno di clichè e incongruenze.
Tanto per cominciare, sembra che nessuno dei due protagonisti, cioè Kiera e Alec, ci mette più di un minuto a realizzare che i viaggi nel tempo sono possibili e che si trovano proprio nel mezzo del mistero. Come se avessero realizzato di trovarsi solo in un diverso fuso orario rispetto a quello abituale e di dover temere al massimo un po' di Jet-leg.
Secondo, non si spendono più di un paio di battute sui rischi derivanti dai movimenti incauti di Kiera, che se ne va in giro come se niente fosse, affatto preoccupata di non avere nessun tipo di documento addosso o altre piccole cose necessarie per inserirsi nella vita del 2012, per non parlare del rischio di imbattersi in qualcuno, ucciderlo per sbaglio o cambiare per sempre il suo destino in qualche modo. Se fossi io a viaggiare nel tempo, sarei paralizzata da questa paura.
Terzo, Kiera è evidentemente la donna con più capacità di adattamento dell'umanità, perchè un salto di sessant'anni indietro nel tempo non la scombussola nemmeno un po'. Non ha alcuna difficoltà a capire una lingua che si evolve di giorno in giorno e che dovrebbe essere praticamente irriconoscibile per lei, non mostra un accenno di sorpresa o timore nel vedere cose inesistenti nel suo mondo come automobili o semafori. Sa come usare le armi anche se hanno una tecnologia completamente differente dalla sua e non si preoccupa minimamente di nascondere le sue capacità tecnologiche superiori, inseguendo tracce termiche che vede solo lei, rubando i codici del bancomat e altre meraviglie simili.
Anche il finale a sorpresa non ha sorpreso affatto: in tutti i film sui viaggi temporali che mi è capitato di vedere, il cattivo di turno è sempre la versione anziana di colui che aiuta l'eroe/eroina nel passato e ha sempre, in realtà, un'ottima motivazione per farlo.

Nonostante tutte queste pecche, ho deciso di dare allo show un'altra possibilità, perchè ogni addicted che si rispetti sa che non si dovrebbe mai giudicare un telefilm dal pilot, se non si vuole finire delusi come con The 100 e similar. E poi il vantaggio di cominciare una serie-tv con due anni di ritardo è poter contare sui commenti di altri spettatori, che sembrano abbastanza soddisfatti da convincere Showtime a rinnovare la serie per ben due volte.

-A

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