martedì 13 maggio 2014

Salem 1x04 - Survivors

Settimana di magra per il Sommo Rito, ancora in atto sul canale della WGN.
Nonostante le oscure mire della "solare" Mary Sibley, infatti, il fabbro che era stato designato come vittima del giorno continua a vendere la sua merce non troppo preoccupato e la comunità delle streghe di Salem - che per ora è composta dal magistrato, Tituba e da una vecchia ricurva - comincia ad avere qualche dubbio sulle capacità da leader della signora Sibley.
Certo, a sua discolpa bisogna dire che in questa puntata tutti si sono impegnati a far passare dei brutti 45 minuti alla donna: il marito che riesce, molto dolorosamente e inutilmente, a lanciare un messaggio, Anne Hale che ha proprio deciso di prendersi il bel capitano ammaliandolo con la sua aria da pesce lesso, il misterioso ex-compagno d'armi di Jon Alden che la ricatta per prendersi il carico nella nave, la povera Mercy che si libera finalmente del famiglio dentro di lei...

Ma Mary non è una che si arrende facilmente e almeno la questione del famiglio sembra risolverla in fretta col solito travestimento da orribile vecchia, salvo poi ricevere un visitina inquietante da un'immaginaria Mercy che regge il serpente tra le mani e la accusa di averla scoperta.
Ma quindi nelle puntate precedenti, Mercy non avevo capito chi era a comandarla? E perchè allora si girava a guardarla, supplicandola con gli occhi di non costringerla oltre? E che significa quella visione? Ora Mercy è più potente? E' ancora sotto il controllo di Mary?


Ma Mary non è l'unica che non se l'è passata troppo bene nella puntata. Anche il reverendo Mather ha avuto i suoi crucci riguardo una certa signorina dai facili costumi, a cui è tanto affezionato da esserne geloso e dimostrarlo davanti a tutta la locanda. Anche voi li shippate un pochino?
Sembra però che la relazione tra loro si sia ulteriormente complicata dopo la dissacrante scena in chiesa.
Un bel colpo degli autori, che con poche ma significative scene dipingono la carenza di fede e timore religioso nella cittadina, cominciando proprio da chi dovrebbe essere la guida spirituale della comunità. "Non qui", "non così", dice la horne, che non si vergogna a definirsi tale pure in chiesa, ma niente da fare: il reverendo non c'ha visto più dalla pietà e dalla carità.
Devo dire, comunque, che il reverendo è uno dei personaggi che preferisco: mi piace molto lo scontro tra le due parti del suo essere, quella religiosa che aspira alla perfezione paterna e quella umana e debole che vorrebbe difendere la sua horne dagli altri uomini. Sono molto curiosa di vedere quale delle due vincerà, se l'adorazione per il padre o la pietà per la sua bella.

Il valoroso Jon Alden invece ha avuto una gran bella giornata, tanto che in un paio di occasioni ci ha regalato una smorfia appena accennata che suppongo essere un tentativo di sorriso.
Non solo è ormai chiaro che la dolce e innocente figlia del magistrato - che a quarant'anni suonati ha ancora la stanza invasa da bambole inquietanti - stia aspettando il momento giusto per "diventare donna" insieme a lui, se capite cosa intendo, ma ha anche ricevuto una festa di benvenuto nel consiglio cittadino.
Certo, Alden è un po' fuori esercizio nei rapporti sociali e dimentica che non è molto furbo usare il primo discorso da consigliere per accusare i membri del consiglio di stregoneria, ma la festa sembra procedere lo stesso piuttosto bene. Anzi, si conclude con un amabile discorso con lo stesso magistrato e io quasi mi aspettavo una bella riappacificata, ma poi Jon dimentica di nuovo le buone maniere e ripete le sue accuse, ben esplicite questa volta, nel caso prima non si fosse capito a chi si riferiva, e ha rovinato il momento.
Poco male, presto si troveranno a parlare di matrimonio e Jon lo chiamerà papà e tutti i dissapori verranno messi da parte...
Ah no, persino il magistrato sa che Jon è e sempre sarà di Mary, anche se ora la fanciulla è sposata.
Beccati questa, rossiccia!
Se per caso vi sembra di capire che la figlia del magistrato non mi piace, avete compreso perfettamente la situazione. Quella gatta morta non mi piace per niente, il suo personaggio non ha, almeno per ora, nessuna storia degna di nota e serve solo come elemento di disturbo tra i due protagonisti. Le scene con lei mi annoiano e sono felice di notare che tra lei e Jon non c'è la minima alchimia, non trasmettono niente quando sono insieme.


Mary e Jon, invece... ma che ve lo dico a fare? Quei due mi fanno emozionare persino mentre parlano davanti alla porta di lei, nel cuore della notte.
"Ricordi l'ultima volta che ci siamo parlati nel cimitero?" gli chiede lei e lui fa quella faccia che...
Tanto di cappello all'autore, che riesce a farci vedere un personaggio apparentemente privo di espressioni manco fosse Kristen Stuart e poi mostrare quella luce nello sguardo quando guarda Mary, che dice più di mille parole.
Ma come potranno i due coronare il loro sogno d'amore, ora che lei è una strega che sacrifica innocenti e lui un soldato che ne uccide altrettanti, almeno stando alle parole del losco tizio venuto a prendere la merce dalla nave?
Di certo non si potranno sposare in chiesa, di questo passo. Magari potranno chiedere al reverendo Mather e alla sua "perpetua" di celebrare nel cimitero, che sembra essere il punto di ritrovo dei giovani di Salem.

Ma il vero mistero di questa puntata - oltre alla ragione per cui Tituba viene considerata meno del signor Sibley - è la scatolina che Alden ha preso dal forziere, subito dopo aver ucciso il corriere.
A che serve? E perchè Mary non doveva sapere che la vecchia la voleva?


Dopo una puntata così, non si può che festeggiare il rinnovo di Salem per la seconda stagione e aspettare con ansia lunedì. Se intanto vi annoiate o avete bisogno di distrarvi dall'attesa, leggete le altre recensioni e scegliete un bel film da guardare davanti a una pizza!

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