martedì 3 giugno 2014

Pompeii 2014



Doveva accadere ... una catastrofe ...
Sì è il tema del film, ma sto parlando della mia recensione. La prima recensione catastrofica. Eccola.
In effetti, troppi film con del potenziale, troppe nuove scoperte recitative ... troppo insomma. 
Ero scettica della durata di questo idillio di "bei film" ed ecco che mi sono rovinata la media positiva con Pompei.
Faccio una debita premessa, io ADORO i film storici se poi ci mettiamo di mezzo i "Gladiatori" (e quanti come me ) ancora meglio.
Ma questo film, mi ha lasciata con l'amaro in bocca.
Cioè, non come quei caffè che bevi gustandoteli però poi ti resta l'amaro come retrogusto sulla lingua. Inteso proprio che senti l'amarognolo sapore del disappunto già dall'inizio.
La trama è semplicissima, fin troppo, tanto da considerarla quasi inesistente e per nulla strutturata.
Abbiamo Milo, unico superstite della sua specie (e d'ora in poi non lo chiamerò più così ma "l'uomo che sussurrava ai cavalli" ... capirete perché), che cresce da schiavo e diventa gladiatore.
Un giorno, sulle magiche terre di Pompei, in tutta la sua gloria, incontra Cassia una ragazza di ritorno (scappando letteralmente e chi glielo ha fatto fare) da Roma, che torna alla casa natia.
I due incontrano i loro sguardi nel modo più stupido possibile. Al carro che conduce Cassia verso casa, uno dei cavalli cade ferendosi irrimediabilmente e l'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI fa l'umano gesto di ucciderlo davanti agli occhi di lei, che resta stupefatta dell'umanità del "selvaggio".
Da quei pochi secondi in cui i loro occhi si sono incrociati, guardiamo sbocciare una passione-non passione fra i due. Ovviamente, scopriamo che Cassia non ha mai guardato nessun romano come guarda il nostro bel gladiatore e la sua rude gentilezza.
D'altro canto però, Cassia è stata guardata ed anche oltre, a Roma, niente di meno che dal senatore Corvo - e Corvo è proprio il nome - che vorrebbe averla in moglie e fa di tutto fra cui ovviamente anche ricattarne il padre, pur di ottenerla.
Ma lei ha un unico interesse, il più sventurato fra i gladiatori. Per cui continua a rischiare innumerevoli volte la sua vita, vai a capire perché. 
Ps se qualcuno lo capisce me lo spieghi. 
Uno dei pochi personaggi interessanti è Atticus, che da rivale estremo dell' UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI (guardate il film se volete sapere il motivo nello specifico) diventa amico del protagonista fino a sacrificarsi per aiutarlo a raggiungere Cassia durante l'eruzione del Vesuvio.
Ora ecco la parte interessante. 
Solitamente, nel finale c'è un minimo spiraglio di speranza ma ... (ve lo devo dire perché sennò non capireste, perdonatemi) uno dei problemi principali del film (oltre sempre alla trama talmente scarna e poco approfondita da essere un semplice e rude susseguirsi di duelli, trucidazioni e sguardi al limite dell'imbarazzante) è il fatto che NESSUNO si salva.
E tu ti trovi a pensare...ok, allora la migliore amica di Cassia ha sacrificato la sua vita per aiutarla a salvarsi come anche i suoi genitori, Atticus ha sacrificato la sua vita per Milo, Milo (ergo sempre UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI) ha combattuto fino alla fine con Corvo per di più facendo una faccia soddisfatta della fine del poraccio, abbiamo passato metà film a cercare di salvarci dai combattimenti per scappare dall'isola e poi ci rendiamo conto, all'ultimo (inteso come fine film ed anche come fine della terra calpestabile dell'isola), che non abbiamo via di scampo.
Ed ecco che allora, per non rovinare gli ultimi (ormai ...) due secondi della nostra vita, decidiamo di baciarci (primo ed unico bacio della loro idilliaca storia d'amore) per non sprecare i restanti secondi di vita a fuggire.
Grazie al cacchio non potevate farlo prima?
Perdonate lo sfogo, ma questo film non l'ho digerito proprio ... ha lasciato un'insoddisfazione che film come Il gladiatore e Troy non lo vedono proprio, nemmeno al vertice estremo della catena cinematografica dei "film storici".
Ora, non mi era mai capitato di specificarlo perché era scontato, ma dovuta precisazione vuole che io dica:

"N.B. LA RECENSIONE A QUESTO FILM è OPERA E FRUTTO DELLA MIA PERSONALE INTERPRETAZIONE E GRADIMENTO, NON VOGLIO IN ALCUN MODO TOGLIERE NIENTE AL FILM O AGLI ATTORI DI PER SE, MA PERDONATEMI SE ESPRIMO IL MIO PARERE CHE SI RIASSUME IN ... POTEVO PASSARE DUE ORE DEL MIO TEMPO IN MANIERA MIGLIORE DI QUESTA".

Ora che mi sono tolta questo peso dalla coscienza, vi lascio alla visione (oppure no) del film.
Vi ho riassunto tutte le fondamentali premesse, a malincuore.

- S.

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