Passato il grosso delle vacanze, ecco che arrivano i primi timidi accenni di ripresa della vita telefilmica, come se fosse la primavera delle serie tv.
Nuovi pilot spuntano ogni tanto, quasi a sorpresa, e tra questi c'è Intruders, diretta da Stamm & Sànchez per BBC ed interpretata principalmente da Mira Sorvino, Sonya Salomaa, John Simm e Daryl Shuttleworth.
La storia, tratta dall'omonimo romanzo di Michael Marshall Smith, racconta di una specie di setta segreta che ha scoperto il segreto dell'immortalità attraverso la reincarnazione in altri corpi. Ad un certo punto, la scomparsa di una donna porta alla luce l'esistenza di questa organizzazione e suo marito, un detective dal passato tormentato, dovrà far luce sulla faccenda, se vuole ritrovare sua moglie.
Detto così, sembra tutto molto chiaro e anche piuttosto intrigante, anche perchè gli elementi sul piatto sono parecchi, già dal pilot.
Abbiamo un killer professionista - membro della setta - sulle tracce di Bill Anderson, scomparso non si sa bene quando.
Un conduttore radiofonico che incentra le sue trasmissioni segrete proprio sull'esistenza della setta, di cui è venuto a conoscenza tramite Bill Anderson.
Un ex-poliziotto che, dopo il "fatto", è diventato l'autore di un libro intitolato "Afterlife", probabilmente non a caso.
Una donna, la moglie dell'ex-poliziotto, che balla musica jazz in segreto e scompare il giorno dopo il suo compleanno, subito dopo aver fatto una cosa strana con gli occhi.
Una bambina che uccide il gatto e scappa di casa, dopo essere stata "risvegliata" dal killer professionista attraverso due oggetti che non ho riconosciuto (una specie di piattino bianco e una carta col numero 9 e un numero di telefono sul retro).
Un telefono ritrovato (quello della moglie scomparsa) con strani e inquietanti messaggi ad un numero sconosciuto.
Eppure, la realizzazione del pilot mi è risultata molto meno interessante e decisamente meno chiara.
E non chiara nel senso che non capisco alcune cose, il che era probabile trattandosi di un pilot, ma nel senso che non capisco i dialoghi tra i personaggi, tanto per cominciare.
Sembra che ognuno risponda a domande incomprensibili con parole a caso che confondono ancor di più (la Tanner di Rosewood è un ottimo esempio, per chi segue Pretty Little Liars) e i rapporti tra i personaggi sono intrisi di cose non dette che non aiutano ad alleggerire l'atmosfera.
Le inquadrature sono incredibilmente lente e rendono pesante l'intero episodio, col risultato che difficilmente si segue tutto senza una pausa. E lo so che in molti credono che film lento equivalga a film di spessore ma io non sono di questo avviso. Per me, un film lento senza spessore è solo un film noioso.
Gli avvenimenti sono tutti appena accennati, i personaggi anche più superficiali. Ogni storia è completamente slegata da tutto il resto, il che rende difficile collegare le varie scene.
Tuttavia, non è un no completo. La trama resta particolare e ci sono ampie possibilità di miglioramento, considerato che non sempre il pilot dura abbastanza da rendere giustizia ad una serie tv.
Inoltre, la prima stagione è composta solo da 8 episodi, il che fa pensare ad una storyline piuttosto rapida nonostante la generale lentezza del pilot.
Se solo i dialoghi riusciranno ad essere più comprensibili, potrebbe rivelarsi un piacevole intrattenimento nell'attesa di altre serie che mi hanno conquistato maggiormente...
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