Avevo promesso che avrei smesso, ma ciò era prima di aver aggiunto questo film alla mia lista delle "cose da vedere" e quindi ora eccomi qui a scontare quanto mi spetta.
Come sempre (non lo faccio apposta ma a quanto pare attualmente le case cinematografiche ci hanno preso gusto) il film è tratto dall'omonimo libro di Gayle Forman.
Il film premetto mi ha deluso un pò, parla della scelta combattuta di Mia; la brava protagonista Chloë Grace Moretz, che resta vittima di un incidente stradale con padre, madre e fratellino.
La madre muore sul colpo, il padre poco dopo e per ultimo, anche il fratellino resta vittima del terribile fato della famiglia Hall. Mia è in coma, vediamo quindi tramite dei flashback, ciò che è successo nella sua vita prima del tragico incidente.
La successione di avvenimenti serve a noi telespettatori per farci immedesimare nella scelta ultima di Mia, la quale può decidere (e sì, spetta a lei stabilire se vale la pena o meno) se risvegliarsi dal coma, o lasciarsi morire per raggiungere la sua famiglia.
Una famiglia normale, molto umana, alla quale è facile affezionarsi durante il film, vediamo come Mia incontra l'AMORE della sua vita Adam e come cerca di avere una relazione con lui.
Adam è il cantante di un gruppo in procinto di diventare famoso, mentre Mia è una violoncellista per passione che non ha mai inseguito un sogno.
E' Adam ad innamorarsi della sua bravura e spronarla a continuare, nonostante sia poi proprio il provino di Mia per entrare alla Juliard, il motivo per cui i due si lasciano.
Un rapporto spontaneo, veritiero, di due ragazzi giovani, appena conosciuti, che stanno inseguendo le loro passioni e strade e cercano, anche non riuscendoci, di stare insieme.
E' straziante vedere come, nell'alternarsi di ricordi dello spirito di Mia che vaga per l'ospedale in coma, si veda che pian piano perde i membri della sua famiglia senza poter fare niente.
La scelta quindi, se restare o meno, è difficile quanto impossibile.
Ha perso tutta la sua famiglia, viene a scoprire tramite Adam, che sebbene si fossero lasciati è innamorato di lei, che è stata ammessa alla Juliard e la cosa strana, è che nel finale del film (che vi svelo in quanto a mio parere non è il genere di film che tiene col fiato sospeso sul finale) non si capisce bene cosa sia a determinare la decisione di Mia.
Ossia, non si capisce se il film era incentrato sul suo amore per Adam e quindi torna per lui, oppure torna per affrontare la vita che il destino le ha destinato e quindi la Juliard.
Forse la parte che mi ha delusa maggiormente è proprio questa, il finale che lascia con l'amaro in bocca; potevo capire se lei decideva di tornare per amore e nonostante ciò soffrire per il fatto di essere rimasta orfana, ma questa scelta non espressa, mi ha lasciata un pò titubante.
Nel complesso è un film vedibile, niente di eccezionalmente appassionante o strappalacrime, niente che ti lascia con il magone, insomma un film come tanti.
E con questo (forse) si conclude il mio girone di Sentimentale-drammatici.
Per chi deciderà di vederlo, buona visione.
Per chi l'ha visto, fatemi sapere la vostra opinione.
- S.
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