GENERE: Horror, Drammatico
ANNO: 2015
DURATA: 94 min
REGIA: Marcin Wrona
SCENEGGIATURA: Marcin Wrona, Pawel Maslona
CAST: Adam Woronowicz, Agnieszka Zulewska, Andrzej Grabowski, Anna Smolowik, Cezary Kosinski, Filip Plawiak, Ireneusz Koziol, Itay Tiran, Katarzyna Gniewkowska, Katarzyna Herman, Maja Barelkowska, Marek Sawicki, Maria Debska, Piotr Domalewski, Tomasz Schuchardt, Tomasz Zietek, Wlodzimierz Press
La Sinossi semplice e lineare, non potrebbe essere più classica del genere: Piotr (Itay Tiran), si trasferisce nel paese natale di Zaneta (Agnieszka Zulewska), nella campagna polacca, dove i due si sposeranno. Come regalo di nozze, la coppia ha ricevuto la casa, ed il terreno circostante, che appartenevano al nonno di Zaneta e dove intendono andare a vivere dopo le ristrutturazioni.
La notte prima delle nozze, però, Piotr, trova ossa umane sotterrate nel terreno proprio di fianco alla casa e da allora cominceranno ad accadere cose strane che sconvolgeranno la festa di Matrimonio...
Tutto logico, quasi scontato e invece...
Invece Demon non è niente di quello che ci aspetterebbe, ma proprio per niente...
...Comedy Horror Storico Esistenziale...
Perplessi? Anche io...tuttora!
Va bene, onestamente non sono sicura di poterla definire come bella o brutta ma una sorpresa lo è sicuramente!
Va bene, onestamente non sono sicura di poterla definire come bella o brutta ma una sorpresa lo è sicuramente!
Il cinema Polacco d'altronde divide critici e spettatori "profani" sin da quando ha messo piede sullo scenario internazionale, perché - permettetemi di dirlo da recensitrice amatorialissima - certe volte è strano forte...
In chi è abituato a pellicole dai toni decisamente diversi - più "americane" vogliamo dire? - quelle polacche potrebbero creare un po' di confusione.
Per cui mi rivolgo a voi cultori dell'horror made in USA, Demon ti lascerà confuso su tanti aspetti.
Lungi da me dal dire che non è un bel film - perché lo è! - parlando da rappresentante della generazione cresciuta con le americanate hollywoodiane, vi dico che questo film non ha nulla di quello che noi ci aspetteremmo leggendo l'etichetta Horror.
Abbiate pietà di me, oh voi cinefili, per quello che sto per dire, ma probabilmente, se proprio vogliamo dirla tutta, 3\4 delle persone che conosco probabilmente non lo considererebbe nemmeno un horror. Facciamo pure qualcuno di più!
Eppure, teoricamente gli elementi dell'horror ci sono tutti: la scoperta inquietante, il fantasma, l'ambientazione dark e poi senza dubbio Wrona gioca benissimo con la suspance. Sa creare nello spettatore il bisogno, quasi angosciante, di guardare cosa succede dopo, di cercare una spiegazione per capire, disambiguare i personaggi, definire i contorni del senso degli eventi, dei comportamenti. Malgrado ciò più si va avanti con i minuti più il tutto diventa sempre più tragico e surreale, volutamente confuso e quasi illogico, totalmente irrazionale, ma non come ci si aspetterebbe parlando di un ghost movie.
L'irrazionalità di cui si colora la pellicola non ha nulla a che fare con il soprannaturale, anzi il fantasma sembra essere l'unica a comportarsi con senso logico e seguendo un obiettivo ben preciso.
Wrona però fa anche un'altra cosa in modo magnifico: lega al dramma e alla possessione una veda comedy come non avevo, onestamente, mai visto fare prima.
Voglio dire, sembrerebbe da pazzi pensare di far anche ridere mentre i tuoi protagonisti sono impossessati, distrutti dal dolore, le loro vite stanno crollando a pezzi, no? (Concorderemo tutti che il dottore è una spasso vero?) Cioè, di ghost movie che facevano ridere - ma proprio a crepapelle eh! - ne ho visti anche troppi per i miei gusti, ma questo signore qui non solo lo fa volontariamente ma persino ci riesce benissimo. E vi dirò di più: alla fine tutto il grottesco e bizzarro risulterà essere l'elemento più amaro di tutti...
E finisce qui ciò che la pellicola è? No, affatto. Sembra, anzi, che tutta la storia della possessione sia in realtà una "scusa" per parlare di un "fantasma" ben più pensante e pericoloso: le colpe e gli orrori del passato "nascosti sotto terra" (ok, ora la smetto con le virgolette) che riempiono il passato di un popolo polacco che invece fa di tutto per dimenticare e che risolve tutto con un altro bicchiere di Vodka (andrei molto d'accordo con i polacchi by the way!).
Per apprezzare questo film credo si debba abbandonare totalmente l'idea di orrore come paura verso una chissà quale creatura delle tenebre e abbracciare una visione molto più "tragicamente antropologica" che sembra dirci che i mostri non hanno artigli, denti aguzzi o alcuna natura ultraterrena, ma hanno le sembianze di una giovane ebrea uccisa poco prima del suo matrimonio durante la seconda guerra mondiale, hanno il volto dei nostri peccati, dei soprusi inflitti e poi nascosti - sotto terra, giù in cantina, con fiumi di alcol, ha poca importanza - la cui memoria deve essere zittita, proprio come il vecchio professore ebreo con la lacrima della nostalgia facile.
Attenzione però, il passato si può nascondere, si può dimenticare ma non si può cancellare e prima o poi, proprio quando sembra il sole possa splendere quel passato arriva come una tempesta di una ferocia inaudita a spazzare via tutto quanto e finire i conti lasciati in sospeso...
Abbiate pietà di me, oh voi cinefili, per quello che sto per dire, ma probabilmente, se proprio vogliamo dirla tutta, 3\4 delle persone che conosco probabilmente non lo considererebbe nemmeno un horror. Facciamo pure qualcuno di più!
Eppure, teoricamente gli elementi dell'horror ci sono tutti: la scoperta inquietante, il fantasma, l'ambientazione dark e poi senza dubbio Wrona gioca benissimo con la suspance. Sa creare nello spettatore il bisogno, quasi angosciante, di guardare cosa succede dopo, di cercare una spiegazione per capire, disambiguare i personaggi, definire i contorni del senso degli eventi, dei comportamenti. Malgrado ciò più si va avanti con i minuti più il tutto diventa sempre più tragico e surreale, volutamente confuso e quasi illogico, totalmente irrazionale, ma non come ci si aspetterebbe parlando di un ghost movie.
L'irrazionalità di cui si colora la pellicola non ha nulla a che fare con il soprannaturale, anzi il fantasma sembra essere l'unica a comportarsi con senso logico e seguendo un obiettivo ben preciso.
Spoiler Alert!! Io non ho ancora trovato nessuna di quelle risposte.
Voglio dire, sembrerebbe da pazzi pensare di far anche ridere mentre i tuoi protagonisti sono impossessati, distrutti dal dolore, le loro vite stanno crollando a pezzi, no? (Concorderemo tutti che il dottore è una spasso vero?) Cioè, di ghost movie che facevano ridere - ma proprio a crepapelle eh! - ne ho visti anche troppi per i miei gusti, ma questo signore qui non solo lo fa volontariamente ma persino ci riesce benissimo. E vi dirò di più: alla fine tutto il grottesco e bizzarro risulterà essere l'elemento più amaro di tutti...
E finisce qui ciò che la pellicola è? No, affatto. Sembra, anzi, che tutta la storia della possessione sia in realtà una "scusa" per parlare di un "fantasma" ben più pensante e pericoloso: le colpe e gli orrori del passato "nascosti sotto terra" (ok, ora la smetto con le virgolette) che riempiono il passato di un popolo polacco che invece fa di tutto per dimenticare e che risolve tutto con un altro bicchiere di Vodka (andrei molto d'accordo con i polacchi by the way!).
L'orrore ha sembianze tutte umane...
Per apprezzare questo film credo si debba abbandonare totalmente l'idea di orrore come paura verso una chissà quale creatura delle tenebre e abbracciare una visione molto più "tragicamente antropologica" che sembra dirci che i mostri non hanno artigli, denti aguzzi o alcuna natura ultraterrena, ma hanno le sembianze di una giovane ebrea uccisa poco prima del suo matrimonio durante la seconda guerra mondiale, hanno il volto dei nostri peccati, dei soprusi inflitti e poi nascosti - sotto terra, giù in cantina, con fiumi di alcol, ha poca importanza - la cui memoria deve essere zittita, proprio come il vecchio professore ebreo con la lacrima della nostalgia facile.
Attenzione però, il passato si può nascondere, si può dimenticare ma non si può cancellare e prima o poi, proprio quando sembra il sole possa splendere quel passato arriva come una tempesta di una ferocia inaudita a spazzare via tutto quanto e finire i conti lasciati in sospeso...
...Prima del cinema polacco recensivo per divertirmi comunque...
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