Forse perchè Orphan Black non è solo sci-fi, è azione, è umorismo, è psicologia, è religione. In poche parole, appunto, ha tutto e noi appassionati di telefilm non possiamo che attendere con ansia la prossima performance della incredibile Tatiana Maslany, a cui dovrebbero dare un oscar e una terapia contro la schizofrenia.
Uno dei miei dubbi esistenziali, infatti, è come l'attrice riesca a mantenere un'identità ben salda dovendo interpretare cinque cloni così diversi tra loro, in maniera così magistrale. Mai un gesto, un'espressione, una parola fuori posto che faccia dimenticare chi sta interpretando in quel momento. Certo, il merito va anche a chi ha costruito dei personaggi così credibili e coerenti, ma l'attrice si sta dimostrando davvero abilissima nel farci dimenticare i vari Doppelgänger, senza sminuire affatto il talento della Dobrev nel cimentarsi nello stesso tipo di prova all'ultimo capello.
Ora che gli elogi sono conclusi, passiamo alla puntata.
Se nello scorso episodio non si riusciva bene a capire da che parte stesse Paul (alias il supervisore di Sarah, per chi avesse sostanzialmente ignorato il personaggio, tranne quando mostrava i pettorali, come ho fatto io), questa volta è stata l'enigmatica Ms. S al centro dei nostri dubbi esistenziali.
Dopo pochi minuti, infatti, e una bella scena con l'ex partner della polizia (personaggio che secondo me andrebbe rivalutato parecchio in questa stagione), la nostra Sarah viene adescata dai rapitori della figlia e condotta direttamente dalla mente dell'operazione, ossia... Ms. S!!!
La donna che ha cresciuto Sarah, nel bene o nel male, si dimostra infatti la più intelligente della compagnia e spiega come ha pensato di inscenare un rapimento e sparire insieme a Kira per impedire ai cattivi di trovarle. Solo che, purtroppo, non è ancora ben chiaro chi siano i cattivi in questa storia e Ms. S e Kira rischiano di finire dalla padella alla brace, perchè - "a sorpresa" - i bird-watcher, da cui Siobhan si era rifugiata, si riscoprono affiliati dei Proletani e tentano di impedire la fuga della bambina.
Meno male che Kira ha preso la parte buona di DNA dalla madre e, intuendo che la nonna (?) nasconde ben più di qualche innocua passione per i kalashnikov, chiede alla madre di fuggire dall'affettuosa Ms. S, giusto in tempo per mettere in moto quel furgone - che per un insperato colpo di fortuna non solo è parcheggiato proprio tra la porta e l'uscita dalla villa, nella posizione perfetta per fuggire senza dover nemmeno fare manovra, ma ha pure le chiavi nel quadro - e scappare ancora una volta, lasciando l'affranta Ms. S a finire la sua cara amica, che aveva lasciato momentaneamente inforchettata al tavolo della cucina mentre gli ammazzava il marito.
Contemporaneamente a tutto ciò, vediamo anche l'intelligentissima Cosima - e lei è quella intelligente del gruppo, ricordatevelo - ricevere un polveroso ufficio in cui piazzare un tappeto persiano e un comodo divano, dove sperimentare con Delphine... o forse Delphine... o forse tutt'e due...
Sfortunatamente, le due piccioncine vengono interrotte da quella che ho deciso di ribattezzare la clone Fungo Nucleare, per via del fashonissimo taglio che tanto mi ricorda un fungo nucleare biondo, che porta analisi e velate minacce alla nostra scienziata preferita.
In realtà, anche se probabilmente sarò l'unica voce fuori dal coro, se dovessi scegliere un clone, Cosima dovrebbe senza dubbio cedere il posto alla regina dei musical a tema "ripuliamo la scena del crimine" Alison.
La più simpatica e nevrotica dei membri del Clone Club, infatti, passa a sua volta giornate difficili: non solo deve recitare in un musical - che non è Cats, ci tengono a sottolinearlo - la cui protagonista doveva essere la defunta Aynsley, ma deve anche fare i conti con rivelazioni shock sul marito, che scopre essere il vero osservatore. E in tutto questo sta anche per perdere il suo amico Felix, in viaggio con Sarah e Kira. Non è stata una scena toccante?
Infine, per non farci mancare proprio niente, una piccola parte dell'episodio è anche dedicata agli Hamish/Proletani, che tirano via dall'Ospedale la nostra ammaccata Helena appena un attimo prima che la detective odiosa vada a farle una visitina.
Onestamente, la parte che riguarda tale amabile gruppo religioso è stata la mia preferita. Primo, perchè è dalla scorsa stagione che volevo scoprire qualcosa in più sulla gente di Helena e su cosa li porti a incidere ali d'angelo sulla schiena di una così adorabile psicopatica. Secondo, perchè mi sembrano l'elemento più imprevedibile e quindi interessante, soprattutto lo scienziato religioso, che mi sembra perfino più pericoloso di Rachel-Fungo-Nucleare. Terzo, perchè ci hanno regalato una vera perla di saggezza:
La scienza senza religione è debole. La religione senza scienza è cieca.
Direi che è il motto perfetto per l'intera serie tv, dovrebbero metterlo come sottotitolo. O forse lo farò io, se mi va di improvvisarmi grafica casereccia.
Ora scappo a comprarmi un telefono come quello del Clon Club, buona visione!
- A.
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