Bene, è esattamente così che Vaun Wilmott ha avuto l'idea per la sua nuova serie-tv: nel 2010 ha guardato il film Legion ed è rimasto così intrigato dalla storia del bambino conteso tra Michele e Gabriele da provare ad immaginare cosa ne sarebbe stato di quel Messia. Quattro anni dopo, Wilmott smadonna guardando le statistiche dell'emittente SyFy per sapere come il pubblico del piccolo schermo ha accolto il suo Dominion, interpretato da Christopher Egan, Roxanne McKee, Tom Wisdom e Luke Allen-Gale, tra gli altri.
Come è stato quindi accolto?
Personalmente, non troppo bene. Già di suo, la trama del film iniziale non brillava per originalità: una schiera di angeli malvagi vuole abbattere la razza umana ma deve vedersela con la schiera di angeli cattivi. Solita battaglia bene-vs-male che viene, incredibilmente, risolta grazie all'amore umano. Il tutto condito con un'abbondante spruzzata di effetti speciali per dare un tocco più tecno-chic, ma che non avevano salvato la pellicola dall'essere inserita nell'elenco dei dieci film dell'anno da non vedere, secondo il Wall Street Journal.
Il telefilm, sfortunatamente, invece di cercare di correggere questi difetti, ci mette del suo e scade ancor più nel già visto: venticinque anni dopo gli eventi raccontati in Legion, l'umanità se ne sta arroccata in una Las Vegas militarizzata e divisa in "livelli" di popolazione, dal più povero A-1 ai più ricchi Lord.
Il prescelto non è che una leggenda, una favola raccontata ai bambini da ragazze con le corone di fiori in testa, ma a nessuno importa più di tanto, visto che la città è al sicuro dalla minaccia degli angeli cattivi.
Solo che, toh, l'eroico soldato solitario Alex Lannon esce senza permesso e scopre che non solo gli angeli cattivi sono tornati, ma che alcuni di loro sono pure particolarmente evoluti, oppure abituali consumatori di Redbull, visto che hanno le aaaliiiiii.
Sulle prime la cosa non sembra particolarmente preoccupante e Lannon continua la sua vita, tra docce promiscue e proposte di matrimonio in cui assicura di avere le ginocchia. Incontra persino il padre creduto morto, con l'arcangelo Michele a fare le veci di Maria De Filippi
Ma la figlia dei fiori, che intanto ha pure scoperto che il matrimonio si farà ma non con Alex, convince il suo valoroso soldato a restare e combattere per la città e da qui l'inizio della fine: in pochi minuti, infatti, il coraggiosissimo Alex si ricopre di tatuaggi e scopre di essere il prescelto, facendo rabbrividire tutti nella sala. Cosa peraltro comprensibile, considerato che il prescelto, colui che dovrebbe salvarli dalla distruzione, se la stava svignando alla chetichella appena cinque minuti prima. In poche parole, sono fot**ti.
Dominion parte, perciò, con una vagonata di clichè: l'eroe che non vuole il peso della responsabilità, gli innamorati divisi dalle convenzioni sociali, la famiglia ricca che vuole il potere, l'angelo custode pronto a guidare il prescelto (e a controllare che non se la svigni con la figlia dei fiori)...
Inoltre, agli effetti speciali buttati qui e lì ogni tanto, si accompagnano lotte e combattimenti ridicolamente umani, per trattarsi di Angeli superiori e Arcangeli. In pratica non importa se sei un umano, un angelo, un vampiro, un gargoyle, un puffo, un orsetto o qualsiasi altra creatura: combatterai come un dannato ninja e rispetterai le regole del fair-play, anche se sei un angelo cattivo e spietato.
Allo stesso modo, le città e la società del dopo-guerra vengono governate con i soliti principi di sempre, nonostante i rimproveri divini nel film divina e l'intervento degli angeli. Dittatura, classi sociali, un flebile accenno alla democrazia, ingiustizie e disuguaglianze...
Trattandosi di uno scenario post-apocalittico con gli angeli, mi aspettavo qualcosa di più originale, alternativo, fondato su valori diversi da quelli umani. Mi aspettavo angeli privi di emozioni e dediti a una rigida giustizia, invece Michele non è altro che un uomo alato con l'allegria di una pietra tombale che si dà addirittura alle orge, dimostrando una sessualità tutt'altro che divina.
Infine, non si capisce che fine abbia fatto Dio in tutto questo: se nel film revoca a Gabriele la licenza di uccidere gli umani, perchè nel telefilm scompare dalla scena e lascia Gabriele a governare il suo personale esercito? Non è una contraddizione di dimensioni epiche?
D'altra parte, si tratta solo del Pilot e se la mia esperienza di telefilm-addicted mi ha insegnato qualcosa, è che bisogna sempre dare una possibilità di almeno tre-quattro puntate, nella speranza che ci sia qualche sorpresa appena dietro l'angolo. In fondo, bisogna anche considerare che si tratta comunque della SyFy, la quale può vantare titoli come Orphan Black che di scontato ha poco e niente.
Darò quindi a Dominion almeno altre due o tre possibilità, confidando che gli autori abbiano in serbo qualcosa di più interessante del solito polpettone dal sapore vagamente biblico per evitare il fiasco del film da cui è nata tutta la vicenda.
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